Investire in pietre preziose è una tendenza sempre più in voga negli ultimi anni specialmente nel settore dei diamanti. Non a caso, infatti, il diamante viene considerata la iù preziosa tra le pietre. I diamanti nascono nel sottosuolo da un lento processo di cristallizzazione del carbonio dovuto alle altissime temperature. Oggi i principali giacimenti si trovano in Sud America e in Sud Africa ma è innegabile come ci si trovi in un’epoca storica in cui questi preziosi sembrano in netta diminuzione rispetto al passato. Ed è questa una variabile che contribuisce indubbiamente ad aumentarne il valore.
Chi desidera investire in diamanti, oggi, può fare riferimento a vere e proprie Borse del Diamante da investimento che hanno sede a New York, Anversa e Londra. Il diamante da investimento ha un valore importante perché non è semplicissimo da reperire su larga scala e potrebbe dunque apparire un bene importante su cui investire perché minore è il numero dei diamanti in circolazione, maggiore è il relativo valore. Se è comunque vero che a breve termine il valore del diamante è determinato dal rapporto tra la domanda e l’offerta, a lungo termine a farla da padrona è la qualità. Forma e purezza, in particolare, sono i parametri che possono fare la differenza tra un diamante e l’altro. Una massima attenzione va posta al momento della valutazione iniziale dal momento che una stima errata può determinare un rischio non indifferente e lasciare nelle mani degli investitori dei preziosi difficilmente liquidabili. È pur vero che negli ultimi anni vige una maggiore trasparenza, ma prestare la massima attenzione al proprio investimento, anche nel caso delle pietre preziose, è una regola fondamentale.
In definitiva, conviene davvero investire in diamanti? Indubbiamente si tratta di un bene rifugio importante specie nei periodi particolarmente turbolenti ma si consiglia sempre di non impegnare più del 10% di quello che è il proprio capitale personale.
Le quotazioni dei diamanti da investimento possono essere molto variabili e dipendono essenzialmente, soprattutto a lungo termine, dalla loro qualità. Per essere sempre aggiornati in merito, ci si può riferire con fiducia a quello che viene chiamato listino Rapaport che esce ogni settimana e che contiene al suo interno le valutazioni tipiche dei diamanti da investimento in base a quelle che sono le quotazioni provenienti dalla Borsa dei diamanti di New York. Nel momento stesso in cui si decide di effettuare un investimento in diamanti è indispensabile tenere in considerazione l’aspetto fiscale. Acquistare diamanti, infatti, vuol dire dover pagare la relativa IVA a meno che i preziosi acquistati non provengano da quelle che sono denominate zone franche (come ad esempio Genova o Anversa). Sotto il mezzo carato, inoltre, difficilmente i diamanti sono accompagnati da una certificazione. Normalmente, comunque, chi vuole fare un investimento di questo tipo si rivolge direttamente alla banca che a sua volta si servirà di aziende specializzate nel settore.
Decidere di investire in diamanti, dunque, ha sicuramente dei vantaggi derivanti dal fatto che il diamante è pur sempre una pietra preziosa che non perde valore nel tempo anzi, al contrario, tende ad acquistarne sempre di più. Come per tutte le cose, comunque, esistono sempre dei rischi o degli aspetti a cui fare particolarmente attenzione ed è bene esserne a conoscenza per comprendere al meglio tutto quello a cui si può effettivamente andare incontro.
I diamanti da investimento devono essere sempre accompagnati da un’apposita certificazione. Il caso contrario il loro valore finanziario rischia di essere praticamente equivalente allo zero. I certificati di autenticità vengono rilasciati dagli Istituti Gemmologici. Una volta che si ha la certificazione in mano si ha la garanzia che i diamanti compresi nella fascia che va da mezzo carato (0,100 gr) a 2 carati (0,400 gr) siano qualitativamente perfetti e che rispettino in pieno le 4C (carat, clarity, color, cut ovvero peso, purezza, colore e taglio).
Chiedersi se il cambio con il dollaro sarà favorevole o meno al momento della vendita dei diamanti è un altro aspetto da non tralasciare. L’eventuale conversione tra l’euro e il dollaro, infatti, può rappresentare un rischio di perdita.
La Consob, poi, non vigila sull’investimento dei diamanti in quanto queste operazioni non vengono considerate alla stregua degli investimenti finanziari. Questo significa che non si hanno le stesse tutele e garanzie che invece vengono riservate ad altri settori. Il rischio, dunque, è quello di dover svendere il proprio diamante nonostante questa pietra, al contrario, mantenga il suo valore. La soluzione sarebbe quella di aspettare che il valore dei diamanti superi di circa il 20% il valore d’acquisto in modo da attutire le perdite eventuali nel momento in cui gli stessi vengono rivenduti sul mercato. Secondo gli studi effettuati ed in base agli andamenti dei mercati, però, significherebbe attendere circa un ventennio prima di rivendere il proprio prezioso e guadagnare, dunque, dal proprio investimento.
Sono ben chiare a tutti le differenze di prezzo tra un diamante da mezzo carato e uno da 2 carati ed è innegabile che il primo sia molto più accessibile che il secondo.
Fermo restando che, cercare di acquistare quando il prezzo del diamante è più vicino al valore reale della pietra rimane la miglior forma di investimento.