La sterlina d’oro, oltre ad essere un’affascinante moneta, è anche un ottimo metodo di investimento. Infatti l’oro tende a mantenere il proprio valore nel tempo, eliminando così il problema della svalutazione dovuta all’inflazione.
Inoltre il prezzo dell’oro è legato alla quotazione della borsa valori e solitamente ha la tendenza ad aumentare di valore nel trascorrere degli anni.
La moneta è oggi prodotta dalla zecca reale inglese e deve rispettare precise caratteristiche stabilite agli inizi del diciannovesimo secolo con un’apposita legge.
Per la prima volta venne emessa alla fine del 1400 sotto il nome di Sovrana, che è rimasto ancora oggi, che derivava dal ritratto presente su di essa, infatti era uno dei primi che mostrava il re seduto al trono.
Fù voluta da Enrico VII, capostipite della Dinastia Tudor che conquistò la corona sconfiggendo in battaglia Riccardo III d’Inghilterra.
La legge del Great Recoinage fu la fine di un susseguirsi di diminuzioni della purezza dell’oro con cui veniva coniate le Sovrane.
Infatti questa normale del 1816 fissava il contenuto d’oro a poco meno di 8 grammi e 22 carati, queste specifiche sono in vigore ancora oggi.
La moneta aveva il valore nominale di una sterlina, tuttavia rappresentava in realtà una certa quantità d’oro che non presentava indicazione del proprio valore.
La Bank of England ha sempre provveduto, durante la storia, a ritirare dal mercato le sterline d’oro rovinate e mal ridotto, sostituendole con altre appena coniate.
Infatti venne stimato che una moneta potesse circolare per un periodo approssimativo di quindici anni, prima di vedere il suo peso ridotto in seguito all’usura, di una percentuale ritenuta non conforme al valore legale che essa rappresentava.
Per questo motivo, anche se vennero coniate un numero elevatissimo di queste monete, la maggior parte erano prodotte con oro di recupero, derivante dalla fusione di quelle non più circolabili.
Dopo una breve pausa di produzione nel 1604, le sovrane vennero nuovamente coniate a partire dal 1817 ma con un nuovo rovescio.
Era presente, su di esse, un’incisione di Benedetto Pistrucci che rappresentava San Giorgio che uccideva un drago, e lo stesso rovescio viene utilizzato anche oggi per le sterline d’oro coniate nel Regno Unito.
Le sovrane vennero coniate quasi incessantemente, ed in grande quantità, fino all’uscita del Regno Unito dal gold standard, durante la prima guerra mondiale.
In questo periodo la produzione continuò esclusivamente in colonie inglese al di fuori dei confini geografici britannici.
In seguito venne ripresa la produzione di dette monete, per prevenire possibili contraffazioni a livello internazionale, nel periodo successivo alla fine del secondo conflitto mondiale.
In base a documenti del Tesoro britannico si può ipotizzare, con ragionevole certezza, che le sterline d’oro furono molto utilizzate dal Regno Unito per finanziare la propria politica estera in Medio Oriente.
Infatti molte persone che offrivano il proprio lavoro al servizio del governo erano ricompensati tramite sovrane inglesi.
Per questo motivo fu data molta importanza al mantenimento nel tempo, di un certo livello di peso standard delle monete.
Attualmente esse sono coniate al Royal Mint, ovvero l’organismo britannico autorizzato a compiere tali operazioni, interamente sottoposto al governo del Tesoro inglese.
All’interno della zecca vengono tenuti adeguatamente separati i metalli utilizzati per il conio delle normali monete, da quello prezioso utilizzato per le sovrane.
La loro quotazione dipende essenzialmente da due aspetti principali.
Da un lato è rilevante, ovviamente, la quantità d’oro contenuta nella sterlina e di conseguenza la quotazione attuale del metallo.
Il secondo aspetto riguarda il suo valore numismatico.
Tuttavia, essendo stata coniata per moltissimi anni e in quantità decisamente rilevanti, è difficile essere in possesso oggi di una sovrane che risulti avere un importante valore numismatico.
La sterlina d’oro resta, tuttavia, un ottimo metodo di risparmio sicuro e di investimento finanziario ad alto valore aggiunto.
La sicurezza che offre questa modalità di investimento può difficilmente essere raggiunta da altre modalità di risparmio innovative. Per questo motivo, infatti, l’oro è considerato il bene rifugio per eccellenza.